
Benedizione presso la Basilica Reale e Pontificia San Francesco da Paola in occasione degli aiuti umanitari portati dal Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio in partenza per il Kosovo, svolati alla presenza della Delegazione di Napoli e Campania rappresentata dai Consiglieri – i Commendatori Raimondo Zampaglione e Carlo Guardascione e le Dame Valeria e Donatella Pessetti – presente anche il Consigliere ad acta Diego Napolitano.
“Eccellentissimo Signor Delegato per Napoli e Campania, illustri Cavalieri,
con molto piacere mi accingo a implorare la Benedizione su questa spedizione di aiuti umanitari in partenza per il Kosovo, merito e frutto della Delegazione affidata alla premura del caro Marchese Don Pierluigi Sanfelice. Ho l’onore, altresì, di essere latore del messaggio augurale che giunge in questa circostanza dal Molto Reverendo Padre Damiano La Rosa, Commendatore di Grazia Ecclesiastico.
Per mio mezzo il nostro Correttore Provinciale desidera esprimere le più fervide congratulazioni a quanti, con grande generosità e spirito di abnegazione, hanno dedicato la loro professionalità, le loro risorse e le loro migliori energie per dar luogo a questa meravigliosa iniziativa e a quanti si faranno ambasciatori di pace e di solidarietà svolgendo la missione.
Non è superfluo osservare l’altro livello al quale sono stati svolti gli atti propedeutici alla partenza, con la collaborazione del Reggimento MSU dei Carabinieri di Pristina e il coinvolgimento del loro Comandante, Colonnello Gregorio De Marco. Mi fa piacere ricordare inoltre che Lei, caro Marchese Sanfelice, incontrerà il Comandante Generale delle Forze Internazionali di Pace, il Maggior Generale Salvatore Farina.
Un particolare apprezzamento va rivolto non solo per la solerzia con cui ogni cosa è stata predisposta ed organizzata, ma anche per il senso di grande cura, solidarietà e carità cristiana a cui è improntata l’iniziativa: l’idea di costruire una falegnameria, una sartoria e una ludoteca è volta a consentire ai giovani di ambo i sessi di sperimentare un lavoro e di rinfrancare lo spirito, riacquistando così la dignità che le devastazioni della guerra avevano loro sottratto.
La vostra presenza ci offre lieta occasione di porgere a ciascuno di voi i più sentiti ringraziamenti, che pure sono ben poca cosa rispetto alla promessa del Sommo Bene, che Cristo stesso ci rinnova nel Vangelo, assicurando “quello che avete fatto ai più piccoli lo avete fatto a me”.