Da Lourdes, il nostro Cavaliere di Giustizia Sandro de Franciscis

Le guarigioni di Lourdes: tra Fede e Scienza

di Alessandro de Franciscis

Non ho grande titolo ad intervenire sul tema se non più di trenta anni di appassionata professione di Medico ed a ragione del mio attuale servizio a Lourdes dove sono stato chiamato dal Vescovo di quella Diocesi ad essere, da aprile 2009, il 15° Medico permanente e Presidente del Bureau des Constatations Médicales istituito nel 1883 per registrare, esaminare, studiare e giudicare in modo rigoroso e collegiale le « guarigioni presunte » dichiarate da pellegrini e devoti. Da allora più di 7.000 guarigioni sono state giudicate « inspiegate » dalle conoscenze della medicina, e di esse 69 sono state riconosciute « Miracolo » da Vescovi Cattolici d’Europa. Sono anche – ex officio – il presidente dell’Associazione Medica Internazionale di Lourdes che associa oltre 12.000 professionisti di tutto il mondo, per la gran parte medici, ed il medico che accoglie le diecine di migliaia di ammalati e volontari che ogni anno vengono in pellegrinaggio.

La vicenda Lourdes è cominciata dalle 18 apparizioni della Vergine Maria ad una ragazzina analfabeta di nome Bernadette Soubirous (dall’11 febbraio al 16 luglio 1858) in una grotta, a Massabielle, lungo il corso del torrente Gave di Pau. Apparizioni, dunque rivelazioni private, accadute sotto gli occhi di folle crescenti. 18 apparizioni e molte senza dialogo riferitoci tra la veggente e l’Apparizione. Per quanti volessero approfondire Lourdes non vi è che l’ imbarazzo della scelta in una bibliografia immensa. Io faccio riferimento ai fondamentali storici del lavoro ineguagliato del Padre Laurentin 1 e segnalo anche la recente, e davvero bellissima traduzione de « Il Canto di Bernadette » di Franz Werfel del 19412.

Sarà bene dire subito che in nessuna delle apparizioni ed in alcuno dei dialoghi della Vergine Maria con Bernadette vi è alcun riferimento alla Malattia, alle malattie, alla sofferenza, ai malati o alle guarigioni. Come si puo’ spiegare, allora, la relazione cosi’ forte, cosi’ visibile e cosi’ nota tra la Grotta di Massabielle e gli ammalati e la loro sofferenza?

Spiegare un evento di fede non è mai cosa semplice. La storia ci consente pero’ di leggere almeno la successione degli avvenimenti. Giovedi 25 febbraio, nel corso della 9° apparizione e sotto gli occhi di circa 400 persone, Bernadette è vista vagare nella Grotta come smarrita, scavare nel suolo e « giuocare » con del fango acquoso del quale si cosparge il viso e del quale beve. La gente è scandalizzata. Bernadette spiega: « Aquero’ mi disse di andare a bere e di lavarmi alla fonte. Non vedendone, andai a bere al Gave . Ma lei mi fece segno col dito di andare sotto la roccia. Ci andai e trovai un po’ di acqua come fango, cosi’ poca che a fatica ne potei prendere nel cavo della mano. Tre volte la gettai, talmente era sporca. Alla quarta potei bere ». Ma c’è chi insiste con il chiederle « Ma cosa ti ha detto? ». Bernadette concentra la sua mediocre memoria e ritrova lentamente la parole di quel mattino: « Anat béoué en’ a houn é b’y laoua. Andate a bere alla fonte e a lavarvi ». Ebbene – nonostante la delusione e lo sconcerto dei compaesani – già da quella sera vi è chi raccoglie di quell’acqua che diventerà in pochi giorni limpida,  per portarla nelle case e ripetere i gesti di Bernadetta obbedendo all’invito dell’apparizione. Tre giorni  dopo, il 28.2,  a Loubajac, villaggio situato sulla strada di Pau, una donna si è alzata a notte fonda per andare alla Grotta. Catherine Latapie detta Chouat, una rude paesana per niente devota, dura al lavoro e tutt’altro che affabile con i vicini. Nell’ottobre del 1856  è caduta da una quercia di cui  e si è ritrovata a terra, la spalla destra  lussata, il polso destro slogato e le dita contorte. Il medico ha rimesso in sesto il braccio che si è ritrovato guarito in capo a cinquanta giorni, ma le ultime due dita della mano destra sono rimaste piegate e paralizzate, il medio curvato a metà. Il braccio, il destro, è rimasto indebolito di modo che Catherine non puo’ più filare nè lavorare a maglia nè fare molte cose. Diagnosi : «Paralisi di tipo cubitale, da stiramento traumatico del plesso brachiale, da 18 mesi ».  Una rovina per la famiglia! La donna  ha avvertito un’ intuizione: « Corri alla grotta e sarai guarita ». E Catherine prende i due più piccoli dei suoi bambini e, incinta prossima al parto, cammina nella notte per circa 6 – 7 Km  e giunge alla grotta. Ha pregato qualche momento. Ha immerso la mano nell’ acqua. Una grande dolcezza l’ha invasa e la sua mano destra è guarita. Il tempo di fare ritorno alla sua fattoria e partorirà Jean-Baptiste, che sarà dichiarato nato allo stato civile del comune di Loubajac il 1° marzo 1858. E’ la prima guarigione giudicata inspiegata dai medici e sarà la prima guarigione riconosciuta come miracolo da Mons. Bertrand-Severe Laurence a gennaio 1862.

E non solo nessun riferimento a malattia e guarigioni nel messaggio di Lourdes ma la veggente è lei stessa malata. Malnutrita come la gran parte dei bambini poveri di quel tempo, sopravvissuta alla grande epidemia di colera del 1855, affetta da asma bronchiale molto grave e ancor più malata dopo le apparizioni e fino alla sua morte il 16 aprile 1879 all’età di 35 anni.

Ecco date ed alcuni eventi di Lourdes che io giudico importanti :

  1. 25 marzo, 16° apparizione, Festa dell’Annunciazione. L’Apparizione pronuncia il suo nome : « Que soy era Immaculada Conceptiou – Io sono l’Immacolata Concezione ».
  2. Ventotto altre persone saranno guarite tra marzo ed il 16 luglio 1858, giorno della 18° ed ultima apparizione, in maniera giudicata inspiegabile dai medici della cittadina, come riferisce la Commissione Episcopale. Circa 40 sono le guarigioni riferite alla fine dell’estate. Circa un centinaio a fine 1858.
  3. Mons. Bertrand-Sévère Laurence, Vescovo di Tarbes (1844-1870) nomina nell’autunno del 1858 una Commissione per indagare gli avvenimenti di Massabielle e di Lourdes. Il suo giudizio, fu reso pubblico con un Decreto (Mandement) il 18 gennaio 1862. Il Vescovo giudica autentiche le Apparizioni della Vergine Maria seguendo tre criteri : 1) l’affidabilità di Bernadette Soubirous ; 2) l’abbondanza di frutti, o « guarigioni », spirituali tra la popolazione locale ; 3) presa d’atto delle diecine di guarigioni fisiche inspiegate dai medici di Lourdes e dal suo perito, Professor Henri Vergez, e riconoscendone 7 essere miracolose.

Nel 1883 il Dr Georges-Fernand Dunot de St Maclou, trasferitosi permanentemente a Lourdes, viene incaricato di organizzare nel giovane Santuario un nuovo Ufficio, il Bureau des Constatations Médicales,  e ne diviene il primo Presidente. Il Bureau organizza procedure per osservare, verificare e studiare con metodo rigorosamente miracolati sono : Francia (55), Italia (8, di cui l’ultima – la Signora Danila Castelli- è stata riconosciuta dal Vescovo di Pavia, Mons. Giovanni Giudici,  il 20 giugno 2013), Belgio (3), Germania (1), Austria (1) e Svizzera (1). Per 6 di esse la guarigione ha avuto luogo fuori di Lourdes.

Credo che la chiave di questo mio contributo sia pero’ quella « coscienza di Croce » che è scritta dentro la vicenda Lourdes. Nella prima apparizione l’Apparizione si presenta a Bernadette nel Segno della Croce. Nel momento della sua morte Bernadette contempla e  bacia il Crocefisso.  Coscienza di croce che Catherine Latapie, non praticante, percepisce nitidamente e che hanno percepito le centinaia di migliaia di pellegrini malati e le migliaia di guariti della lunga storia del Bureau des Constatations Médicales. La Croce attrae ed unifica a Lourdes pellegrini sani e malati, credenti e non credenti ed i « miracoli » che quotidianamente e – sovente – silenziosamente sono sperimentati spingono alla « guarigione » anzitutto del cuore dei milioni di pellegrini che ogni anno vengono alla Grotta delle apparizioni. Oltre 4 milioni anche lo scorso 2014.

Dunque ogni ammalato si è sentito da sempre accolto a Lourdes. Accolto.  Cio’ è avvenuto perchè la Croce guida ed ispira. Come altro spiegare il comportamento  di tanti uomini e donne che hanno  fatto l’esperienza della Croce ed hanno poi  avvertito  l’esigenza e l’urgenza di accogliere e servire il malato e le sue sofferenze ? Ed è nell’atto gratuito dell’essere accolto ed essere  servito che il malato fa esperienza di speranza e, quindi, di guarigione. Una guarigione più larga e più profonda del solo cessare della sua patologia; una guarigione del cuore.  Questa fisicità, questa concretezza che l’esperienza della Croce comunica a quanti riflettono sul Cristo è tutta dentro il quotidiano di Lourdes come una « icona », ed un’anticipazione di un modello possibile. E’ concretezza dell’esperienza di sofferenza ed è concretezza di impegno di volontariato.  Ho avuto la ventura di poter girare abbastanza nel mondo. Non trovo da nessuna altra parte la realtà che vive Lourdes da 150 anni. E’ come se Lourdes insegnasse -con l’umiltà dei semplici- che l’amore non si puo’ raccontare a parole ma si vive con i fatti. E che la preghiera che guarisce – anzitutto il cuore – è per quanti sanno amare e non per quelli che sanno spiegare.

Da qui la gratitudine che sento nel cuore per avere la « grazia » di essere Medico a Lourdes,  testimone di  sofferenza e di speranza e dialogando tra Fede e Scienza.