Parliamo di responsabilità

“La genitorialità” non è circoscrivibile all’atto fisico della procreazione (generare) né a un complesso di diritti/doveri sanciti dall’autorità pubblica. Acquista invece le caratteristiche, squisitamente educative, di un intenzionale processo di accompagnamento/sostegno/cura del nuovo nato nel suo affacciarsi e affermarsi nel mondo» (Luigi Pati in” Conferenza Nazionale della Famiglia).

Seppure ci troviamo in un’epoca di profondi e radicali cambiamenti, la “famiglia” come nucleo affettivo resta, a oggi, il fulcro, il centro stabile, la guida, il porto sicuro a cui ognuno di noi tende a ritornare nel momento del bisogno. Il nucleo familiare dovrebbe rappresentare, per un bambino, il luogo più importante per la sua sicurezza e serenità e il fondamento su cui andrà a costituire la propria personalità. Si configura, infatti, come contesto originario di ogni processo educativo e come agenzia di formazione primaria. È nell’ambiente domestico, infatti, che i figli sperimentano i primi contatti con l’altro, fanno esperienza del diverso da sé, comprendendo di essere soggetti unici e irripetibili, e dove fanno la prima e significativa esperienza di amore. Il rapporto con i genitori, poi, rappresenta la prima forma di interazione sociale per il bambino. I genitori interagiscono con il figlio, se ne prendono cura e lo educano mossi da determinate credenze, valori e sentimenti che potranno influenzare il soggetto per tutto l’arco della propria vita. Il concetto di genitorialità si configura come qualcosa di complesso, come una funzione, o un insieme di funzioni, nella cui costituzione entrano in gioco molte variabili; ma soprattutto una funzione caratterizzata da impegno e responsabilità nei confronti del figlio, visto come soggetto nei riguardi del quale ci si deve impegnare prendendosene cura, fisicamente e intellettualmente. Funzione, inoltre, soggetta a dinamicità e cambiamento, che evolve e si sviluppa nel tempo sia nel corso del ciclo di vita dell’adulto sia lungo il percorso di crescita del bambino.  Nello svolgere tale compito di accompagnamento, un genitore, non deve inglobare il figlio, ma deve permettergli di crescere e maturare, facilitando la sua formazione in base a quelle che sono le sue predisposizioni naturali, le sue potenzialità e i suoi desideri. Da un punto di vista pedagogico, educativo e morale, il genitore è colui che educa, sostiene e si prende cura del figlio assumendosi la responsabilità della funzione genitoriale. Da un punto di vista socio-giuridico, invece, il genitore è colui che ricopre lo stato genitoriale, ossia la condizione sociale e giuridica che si acquisisce con la nascita o l’arrivo di un figlio nel contesto familiare, e che porta con sé il concetto di responsabilità genitoriale, e di tutti gli obblighi che da essa ne derivano. In sintesi la responsabilità genitoriale è una  situazione complessa  dove diritti e doveri, poteri e obblighi si integrano fra loro.

Dott.ssa Anna De Luca